Emergenza?

foto di Raffaele Marino

Roma 15/07/2020

Ieri, 14 luglio, la ricorrenza della ‘Presa della Bastiglia’ ci ricorda che il potere della monarchia assoluta è stato cancellato tanto tempo fa. Ma oggi sembra non esserci limite per “lo strapotere mascherato” da Dpcm.

La vita di per sé è pericolosa perché in continuo divenire e nessuno può esorcizzare la morte che è contestuale alla stessa vita. Primo: quella che stiamo vivendo non è una vera emergenza, ma una stagione politica mondiale. L’urgenza è una caduta di un asteroide abbastanza grande, un terremoto di magnitudo 10, una guerra con le bombe magari atomiche. E la nostra Costituzione prevede che l’emergenza possa durare solo sei mesi, ad esempio in caso di guerra. Quindi ad agosto deve finire, anche perché non serve. Servirebbe combattere la povertà, la sporcizia, la promiscuità. Fateci caso, i focolai sono tutti nei mattatoi e simili, dove vivono tante persone in condizioni igieniche precarie, nelle favelas. O in America dove non c’è un servizio sanitario per i poveri. Certo, qualcuno può ammalarsi anche in un hotel a 5stelle e con questo che differenza fa? Tutti possiamo ammalarci di qualsiasi cosa in qualsiasi momento. Ci potrebbe venire la febbre gialla, il colera, la peste, la rabbia, la lebbra, la tubercolosi, la malaria, il vaiolo e il tetano.

Per il Covid 19 (numero della morte nella Numerologia della Grande Piramide) bene il distanziamento – difficile perché in genere le persone amano stare appiccicate – e benissimo lavarsi le mani. E questi due comportamenti fanno parte della buona educazione. Se, come è, il virus è anche nell’aria, non possiamo respirare anidride carbonica per sempre. Basta con i numeri che fomentano il “terrorismo psicologico” e la paura. In una vera emergenza la paura va evitata ad ogni costo.

Perché genera il panico. Bambini da 6 anni a scuola con le mascherine. Ma siamo pazzi? Una volta usciti torneranno ad abbracciarsi, spingersi ed inseguirsi e a girare sotto braccio. Proprio come è giusto che sia.  E gli adolescenti idem. L’umanità è passata attraverso catastrofi di ogni genere ed è ancora qui. Quello che gli esperti prevedono non è vita degna di essere vissuta. Se verrà una seconda ondata l’affronteremo ed anche una terza ed una quarta. Quando ci viene l’influenza no ci preoccupiamo mica. Immagino che essere trasportati da ignoti, bardati come guerrieri dello spazio, in un ospedale sconosciuto anche se con garbo e gentilezza, sia traumatico al massimo grado. Si muore di solitudine, di amarezza, di terrore e non solo di Covid. E comunque si muore al momento previsto e non c’è emergenza che tenga. Volete stare in pace? Allora sanate la fame nel mondo, fermate le guerre, le carestie, la povertà, fate i pozzi dove servono, impedite i campi di rifugiati e di prigionieri veri, ridate dignità alla vita.

I bambini del mondo – tutti – devono poter andare a scuola e non costruire mattoni a 4 anni per sedici ore al giorno per guadagnare meno di un centesimo. I bambini del mondo sono anche nostri e finiamola di essere ridicoli. Se si chiede un prestito facendo un sacco di storie nessuno lo concederà. Chi di dovere dica grazie e si dia pace. Tenere alta la “guardia” vale solo nel pugilato e negli sport di combattimento, non ha senso nella realtà quotidiana. Noi dobbiamo esistere in pace e lasciare che anche gli altri possano farlo. In nome di questa pseudo-emergenza sono state fatte un sacco di cose assurde. Ad esempio una licenza liceale senza un compito scritto di italiano, ma andiamo! Chiudere scuole e turismo è dannoso al paese all’economia reale e non si recupera. I ragazzi devono andare a scuola perché serve, è utile, è importante anzi insostituibile. In tanti si sono disperati per l’impossibilità di farlo. Il 70 per cento non ha la possibilità di seguire da remoto e comunque non è lo stesso. La scuola serve ad instaurare relazioni, a crescere, a scoprire come affrontare un argomento. Inoltre bambini e ragazzi passano già troppo tempo davanti gli schermi senza controllo di alcun genere tranne pochi casi e così arriviamo ai pedofili tredicenni che davvero non sanno quello che fanno.

Mia madre sosteneva sempre che ogni Paese ha i governanti che si merita quindi: “aiuto!”. Abbiamo perso troppo, abbiamo debiti astronomici, siamo sfiduciati, non ci va di abdicare alla libertà (diritto inviolabile per il quale in tantissimi sono morti, anche mio padre, nella sua doppia veste di costituente e vittima).

Anche se non ci ammaliamo un giorno moriremo ugualmente, ma innanzitutto avremo vissuto ed è essenziale che la morte ci trovi vivi e liberi.

Sempre mia madre Eleonora Chiavarelli, vedova Moro, diceva “la vita è bella”. Ed io aggiungo, “se avremo il coraggio di viverla”.

Maria Fida Moro